domenica 14 giugno 2009

La piu' piccola delle bugie

La piu' piccola delle bugie del Ceas, il furgone della comunita' psichiatrica che secondo la lettera che Maria Grazia Guida ha inviato al Difensore Civico appartiene al Ceas, quando invece appartiene al San Gregorio. La differenza non è da poco visto che uno è un ente pubblico e l’altro un ente privato. Piccola bugia perché la direzione sfrutta la doppia condizione del Ceas, che è un ente sia pubblico e sia privato, e la mancanza di normative adeguate che di fatto permette alle onlus di scambiare i due ruoli tra loro per trarne vantaggio . In particolare il Ceas (la onlus) e' un ente privato, ed il San Gregorio (la comunita' psichiatrica, una sezione del Ceas) invece è un ente pubblico. Per cui il furgone, (lo scudo fiat dell'immagine, costo circa 20.000 euro) al momento dell'acquisto risulta intestato al San Gregorio, e quindi come bene pubblico le spese sono a carico dei contribuenti. Per l'utilizzo invece il Ceas nella lettera dichiara che appartiene al Ceas inteso come onlus, e quindi essendo il Ceas privato di conseguenza anche il furgone diventa proprietà privata, e i dirigenti ne possono disporre a piacimento, proprio come se fosse la propria auto personale. Nella lettera però parlano di progetti attuati dall'ente, omettendo l'uso privato che in realtà se ne fa (e quindi facendo capire che sanno benissimo che in realtà non potrebbero dare il furgone ai rom per i loro impegni personali, visto che non ne fanno menzione).

Questo furgone appartiene all’ASL (non si capisce bene a prima vista a chi appartenga: al Ceas onlus, che è un ente privato oppure al San gregorio che è un ente pubblico: comunque come linea generale è stato pagato con i soldi dell’ASL e quindi appartiene all’ASL ed è un bene pubblico e non privato).

Nelle immagini il capo dei rom (in maglia gialla, l'altro è un operatore del San Gregorio) che usa il furgone per trasportare il cibo dalla Casa della Carità, dove viene preparato il cibo del Ceas da due anni a questa parte, al San Gregorio, tragitto di 20 minuti. Il capo dei rom che è un privato nei confronti del Ceas: un privato che va in giro con un automezzo pubblico. Tra l’altro per il servizio prenderà un compenso, in nero si presuppone visto che non risulta su nessun registro.

Ma questo è niente, sembrerebbe quasi legittimo, in confronto all’affidamento ai rom di furgone e panda (l'altro automezzo) (senza nessuna presenza di operatori) per scopi personali quali la Banda del Villaggio, uscite per comprare le sigarette, festeggiamenti compleanni eccetera.

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